Soffrire é ritirarsi

Il Rolfing® sostiene la trasformazione. Ogni trasformazione incontra resistenza, perché si abbandona il noto e ci approcciamo all'ignoto. Il piacere é resilienza allo stimolo; il dolore è resistenza allo stimolo 

“Soffrire é ritirarsi.
Il piacere é resilienza allo stimolo; il dolore è resistenza allo stimolo 

     Ida P. Rolf

Il Rolfing® sostiene la trasformazione.  
Ogni trasformazione incontra resistenza, perché si abbandona il noto e ci approcciamo all´ignoto.

Dato che la vita dal primo istante nel grembo materno è continua trasformazione, possiamo, credo, affermare, che nel processo di tras-formarsi, ri-formarsi, in-formarsi, con-formarsi, la resistenza e con essa il dolore sia inevitabile.

Il dolore è la voce con cui il corpo comunica il suo disagio. Prima che la sua intensità sia tanto alta da indurci  all´infermità (essere in-fermo), la voce del corpo ha sicuramente comunicato il mal essere con diverse sfumature e gradazioni che solitamente e volutamente ignoriamo.

Nei ritmi serrati del nostro vivere non c´è il tempo e la educazione alla percezione dellieve, sottile, sfumato. La possibilità di lavorare con il dolore e la sua intensità è una danza, un dialogo vivo con il cliente, e si rivela spesso una risorsa e un momento di apprendimento e crescita. L´intelligente interazione sostenuta da sensibilità e presenza in gravità del Rolfer, facilita la idratazione delle tensioni locali e ripristina la relazione neuroconnettiva del cliente con l´area.

Il Rolfer™ insegna ad avvicinarsi al margine della resistenza e allo stesso tempo restarvi presente senza ritirarsi. La dottoressa Rolf affermava che piú vasta è la gamma di stimoli  che siamo in grado di riconoscere e assimilare nell´organismo, meno timore avremo riguardo una particolare sensazione e meno cercheremo di evitarla con delle compensazioni che compromettono la libera espressività della struttura umana.

Il Rolfing® desidera insegnare e coltivare l´ascolto delle “Voci interiori”e/o stimoli che pre-vengono o anche accompagnano il disagio fisico.  Il non ritirarsi dal dolore è una grande sfida.  È la trasformazione che impone anche la perdita di un vecchio comfort per la nouvarealtà . E´ il movimento della vita che coinvolge sia il Rolfer che il cliente, durante la seduta.


I nostri corpi sono giardini di cui la nostra volontà è il giardiniere

W. Shakespeare - Othello